Quali sono le problematiche della tecnologia moderna? È chiaro: gli usi sbagliati o fin troppo creativi che ci possono essere con alcuni oggetti. Ogni cosa che usiamo al giorno d’oggi può avere utilizzi che possono essere ben differenti rispetto al suo normale uso. Ad esempio, c’è chi inganna i mezzi di riconoscimento facciale (almeno fra i più vecchi) usando foto scattate con i sensori notturni d’una volta. E poi, c’è anche chi utilizza i gadget per ritrovare ciò che perdiamo in giro per seguire ossessivamente qualcuno.
Purtroppo, può capitare che alcune tecnologie siano perfette per gli stalkers più dedicati. Vi sono vernici speciali che non possono essere viste ad occhio nudo, ad esempio. Ma vi sono anche oggetti come i Tiles, il quale possono indicare dove si trova un oggetto. Nulla è comunque più pericoloso d’un Apple AirTag per questo tipo di problematica.
AirTag geniali ma non solo…
Come mai? Le AirTag sono pressappoco geniali, diciamolo chiaramente: sono potenti, e anche precisi. Hanno una funzione che può prevenire i furti facendoli suonare quando un oggetto viene allontanato troppo dal proprietario. In caso è anche possibile farli suonare su decisione dell’utente, ma appunto per questo, rimangono comunque dei prodotti che sono designati per farsi sentire quando sono troppo lontani da un eventuale obiettivo.
Purtroppo, però l’elettronica di questi oggetti è facilmente (almeno per chi abbia le giuste abilità) modificabile. Sulla rete esistono numerosi AirTag che sono modificati proprio per rimuovere l’abilità di suonare, diventando effettivamente dei tracker silenziosi. Tutto quello che basta fare perciò da parte dello stalker è attaccare l’oggetto addosso alla vittima prescelta o infilarlo in qualche altro posto (zaino, tasca dei vestiti o altro) e seguirla poi anche da una certa lunga distanza.
Anche se non è comunque uno dei più potenti in circolazione, l’AirTag può specificare la direzione della sua posizione entro circa 10 metri. Con l’inclusione del chip U1 (per l’Ultra Wideband) questo può anche specificare la posizione esatta se il prodotto è vicino, nonché ampliare seppur leggermente la distanza quando questo è troppo lontano per il normale segnale Bluetooth 5.0. Inoltre, l’AirTag può connettersi velocemente a qualsiasi rete già memorizzata dall’iPhone / iPad per conto del servizio “Trova il mio dispositivo” di Apple. In questo modo, perciò, uno stalker può memorizzare diverse reti Wi-Fi in zona e comprendere più o meno il percorso della persona che sta seguendo, semplicemente osservando una mappa.
Le soluzioni al problema
Ora, siamo tutti d’accordo che quest’informazione suona piuttosto terrificante. Ma fortunatamente ci sono alcune soluzioni al quale è possibile accedere. Ad esempio, l’Apple ha attualmente istituito una funzione all’interno dei suoi iPhone e iPad ad iniziare dalla versione di iOS e iPadOS 14.5. Questa funzione è completamente automatica e scannerizza continuamente la zona in cerca di AirTag maligni. Ovviamente questo scanner entra in funzione solamente se:
- Il dispositivo con il quale è associato è ancora in zona, quindi entro i suoi 10 metri
- Non si tratta d’un AirTag associato con il proprio iPhone o iPad
In questo caso l’AirTag rimarrà comunque silente. Una volta al di fuori del raggio, se l’AirTag in questione non è vostro, il vostro Smartphone o Tablet comincerà ad avvisarvi della presenza d’un AirTag vicino. A quel punto è importante cercare un luogo sicuro o controllare velocemente i propri abiti o borse per cercare il prodotto maligno.
E se non si ha in possesso un prodotto Apple? Stesso la casa ha rilasciato una App per Android con la quale è possibile controllare la zona per la presenza di AirTag inopportuni.
Ovviamente i risultati possono essere differenti in base al modello di Smartphone o Tablet utilizzato, ma ciò non cambia comunque il discorso che bisogna avere sempre qualche strumento utile a portata di mano per prevenire queste problematiche.