Quando si parla di ottenere una carica, molti sono sempre d’accordo sul fatto che bisogna prendere un buon caffè. Ed in effetti, non c’è molto da sbagliare su questa questione: si tratta d’una bevanda ricca di caffeina, che può stimolare il nostro corpo ad ignorare la sensazione di stanchezza per qualche tempo.
Ma il caffè non è l’unico capace di darci questo tipo di spinta: vi sono tanti altri elementi a disposizione sul mercato, fra cui anche il tè.
Si dia il caso che infatti, anche questa bevanda ha una sua variante della caffeina, e c’è chi la considera l’ottima e più salutare alternativa al caffè. Ma il discorso alla fin fine è sempre di natura pratica: quale dei due da attualmente più la carica?
La quantità di caffeina e la sua concentrazione
Cominciamo col dire che l’ammontare di caffeina sembra più concentrata per quel che riguarda una certa quantità di grammi nelle foglie da tè, ma vi è sempre un’importante differenza per quel che riguarda invece la concentrazione: anche se le foglie possono essere più intense, la quantità richiesta per fare un buon tè è minore rispetto ai chicchi da caffè. Come risultato, il tè può contenere meno caffeina una volta che questo viene prodotto.
Quindi il discorso riguarda l’uso e la concentrazione. Infatti, è ben risaputo che il caffè cambia le sue dose di caffeina non solo in base alla tostatura, ma anche il tipo di miscela. Ad esempio, un caffè con una miscela basata sulla maggior parte in Robusta avrà più caffeina concentrata per grammo. Un tè che viene messo in infusione per più tempo e con una temperatura dell’acqua più alta avrà la possibilità di concentrare più caffeina nella bevanda.
Anche il tè ha poi le sue miscele, considerando che è possibile consumare molte varietà, fra cui il tè verde. Nel caso di questi contenuti però, ci si basa sul fattore di ossidazione invece che sulla quantità di altri elementi. Molti reputano che il tè nero è quello assolutamente più carico di caffeina, non indifferente comunque nel caso a tanti altri prodotti.
Il discorso muta, perciò, definitivamente sull’uso che si fa per ogni tipo d’ingrediente e come può essere associato alle nostre abitudini. Non bisogna dimenticare infatti che la caffeina altro non fa che “zittire” alcune parti del nostro corpo per fare in modo di sentirci meno stanchi. È chiaro, comunque, che è solo un effetto temporaneo, e la concentrazione aumenta solamente quanto il nostro corpo deve ignorare simili segnali. Inoltre, vi è anche un forte effetto diuretico, come alcuni hanno probabilmente già capito da tempo dopo averne consumato una certa quantità.
Ecco, perciò, tutto quello che si può dire a conclusione di quest’argomento: non vi è una reale differenza fra i due prodotti. Si parla di sane abitudini e di come si prepara la concentrazione della bevanda in generale. Questo significa dunque che non vi è una carica di caffeina maggiore in una bevanda o l’altra: dipende dal modo in cui le consumiamo, le prepariamo, e cosa naturalmente preferiamo consumare fra le tante varietà presenti sul mercato. Nulla esclude che in conclusione il tutto finisce nelle nostre preferenze, considerando che ogni bevanda ha i suoi sapori, alcune possono essere più aromatiche di altre, e così via.
Nelle loro versioni più potenti ed assolutamente più concentrate, sia il caffè 100% robusto che il tè nero a lunga infusione hanno altissime cariche di caffeina. Ma a quel punto, sono comunque proprietà talmente simili ed elevate che non conviene al nostro corpo. Ricordiamo l’effetto diuretico che può avere poi la caffeina: in dosi così alte non provoca solo uno stimolo di questo genere, ma può trasformarsi anche in lassativo, molto doloroso e dannoso per il nostro fisico. Perciò, state tranquilli: la miglior bevanda è la versione più forte di quella che preferite, senza però fare eccessività.