Il sale è un elemento fondamentale per il metabolismo cellulare, alla base del quale vi è il processo di osmosi, ovvero il trasferimento dei liquidi da una cellula ad un’altra. In sintesi, e in modo un po’ semplicistico, potremmo dire che senza lo ione sodio e quello potassio non potremmo né pensare né agire. Esistono moltissime varietà e qualità di questo particolare cristallo che ci accompagna sin dagli albori della nostra storia, ma una è da sempre considerata rara e preziosa: il sale rosa dell’Himalaya.
Il sale rosa dell’Himalaya ha raggiunto ormai da qualche anno le nostre tavole e le nostre cucine, proveniente da antichissimi mari che si sono poi ritirati e sono entrati a far parte della catena montuosa dell’Himalaya. È un sale ricchissimo di minerali e di proprietà benefiche, tanto che in India tende a non essere “sacrificato” per la cucina, ma usato prevalentemente come “cura”.
Da dove proviene il sale rosa dell’Himalaya
In India fu scoperto nel verso il 350 A.C. dalle popolazioni dell’area himalayana e partire dal XVI secolo, in seguito alla colonizzazione inglese dell’India, la sua estrazione cominciò ad essere regolamentata dall’impero britannico. Ancora oggi per l’estrazione si rispetta il metodo che fu fissato dagli inglesi e che permette di scavare la montagna senza distruggere il paesaggio circostante.
Affascinante come la terra da cui proviene, il sale rosa dell’Himalaya, ha una composizione chimica a dir poco completa, contiene 84 minerali (tra cui, calcio, potassio, magnesio, ossido di zolfo, ferro, manganese, fluoro, iodio, zinco, cromo, rame, cobalto) e diversi oligoelementi. Il colore rosa è dato dall’alto contenuto di ferro che contrasta con la purezza trasparente di questo cristallo salino e genera un tono di rosa pallido che ha sicuramente contribuito a renderlo famoso nell’ambiente del Food.
È un sale ritenuto fondamentale nell’Ayurveda e in molte discipline olistiche, ma più del suo aspetto benefico, probabilmente è stata la sua bellezza a colpire i estimatori d’oltre oceano che ne hanno poi apprezzato tutte le doti. La sua purezza ci impone di usarlo a crudo o in forma di mattonella, perfetto per il pesce ha comunque una versatilità tale da essere adatto ad ogni piatto e ad ogni opera della nostra creatività. Il tutto però che non si rinunci alla sua purezza e non se ne alteri il gusto delicato e non invadente che lo caratterizza.